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Federmeccanica presenta la 147° Indagine Congiunturale

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II trimestre 2018: + 0,9% sul I trimestre 2018 e +4,9% a/a, ma previsioni all’insegna del rallentamento.

Astori: «Bisogna puntare di “Più” sulla Metalmeccanica, vera spina dorsale della nostra economia visto che rappresenta l’8 % del Pil, il 50% dell'export nazionale e occupa 1,7 mln di lavoratori»

Roma, 21 settembre 2018 – Si è svolta a Roma, presso l’Hotel Nazionale, la presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 147ª edizione. Una presentazione che, ogni tre mesi, vede protagonisti anche i territori in un evento “corale”, per far conoscere il peso, l’andamento del settore e le iniziative delle sezioni metalmeccaniche - meccatroniche, consolidando così la consapevolezza del valore prodotto dalla nostra Industria e dei valori diffusi dalle Imprese.

I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico, presentati da Elena Falcone, del Centro studi di Federmeccanica, vedono il proseguimento di una fase moderatamente espansiva per il settore metalmeccanico ma, al tempo stesso, le previsioni sono all’insegna di un rallentamento.

L’analisi trova riscontro anche nelle dinamiche produttive di fonte ISTAT: nel secondo trimestre del 2018 la produzione metalmeccanica è cresciuta dello 0,9% rispetto al primo, mentre, nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente l’incremento è  stato pari al 4,9%. Nel corso della prima metà dell’anno in corso, il trend positivo del nostro settore è stato favorito dai buoni risultati ottenuti: nella produzione di Altri mezzi di trasporto (+9,1%), dalla attività relativa alla Meccanica strumentale (+5,8%) e dalla produzione di Macchine e apparecchi elettrici (+5,9%) e di Prodotti in metallo (+4,4%) mentre incrementi più contenuti si sono avuti nel comparto degli Autoveicoli e in quello della Metallurgia.

Complessivamente nei primi sei mesi dell’anno in corso, la produzione metalmeccanica ha registrato un incremento del 4,6% rispetto al 2017 ma i volumi realizzati risultano ancora inferiori del 22,1% rispetto al periodo pre-recessivo (1° trimestre del 2008). Sulla base delle previsioni emerse, la fase espansiva dovrebbe proseguire anche nel corso del trimestre successivo ma il miglioramento atteso risulterà più contenuto rispetto al recente passato.


«L’Industria Metalmeccanica italiana - ha dichiarato Fabio Astori, Vice Presidente di Federmeccanica - comincia ad attraversare una fase di rallentamento. C’è disomogeneità delle previsioni per gli ordini e la produzione che, in alcuni comparti e per alcune aziende operanti in mercati particolarmente sotto
stress, manifestano un peggioramento. Sulle prospettive a breve pesano inoltre le incognite relative alle dinamiche geo politiche internazionali che generano un clima di incertezza (dazi e possibili inasprimenti delle guerre commerciali, Brexit, Medio Oriente e Iran). Solo se si punta di “più” sulle Imprese ci può essere “più” lavoro. Questa è l’unica equazione possibile. Senza Imprese infatti non c’è, e non ci può essere lavoro, benessere e sviluppo. Per questo le imprese metalmeccaniche (che producono l’8 % del Pil, quasi il 50% dell'export nazionale e occupano 1 milione e settecentomila lavoratori) lanciano un messaggio forte, chiaro e semplice con due sole parole: Più  Impresa!»