Federmeccanica presenta la 141° Indagine Congiunturale

Quarto trimestre 2016 in timido progresso dello 0,3% rispetto al periodo precedente

In recupero sia gli ordini interni sia l’export

 

Nel 2016 i volumi produttivi sono cresciuti del 2,4% rispetto all’anno precedente con risultati positivi in quasi tutti gli aggregati metalmeccanici

 

Roma, 14 marzo 2017 – Si è svolta oggi a Roma, presso l’Hotel Nazionale, la presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 141ª edizione.

I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico, presentati da Angelo Megaro, Direttore del Centro studi di Federmeccanica, evidenziano come nell’ultimo trimestre del 2016 l’attività produttiva metalmeccanica ha registrato un progresso dello 0,3% rispetto al trimestre precedente.

Tale variazione conferma il proseguimento della moderata fase espansiva in atto a partire dall’ultimo trimestre del 2014, favorita attualmente oltre che da un recupero della domanda interna, in particolare per la componente beni di investimento, anche da un miglioramento dei flussi esportativi indirizzati verso i paesi dell’Unione Europea.

Mediamente nel 2016 i volumi produttivi sono cresciuti del 2,4% rispetto all’anno precedente con risultati positivi in quasi tutti gli aggregati metalmeccanici ad eccezione soltanto della produzione di Macchine e apparecchi elettrici diminuita del 2,0%.

«I risultati del 2016 -  ha commentato Alberto Dal Poz, Vicepresidente di Federmeccanica -  ci mostrano dei segnali positivi che ci auguriamo vengano consolidati nei prossimi trimestri, senza però mai dimenticare la voragine che ancora ci separa dal periodo pre-crisi (circa -26% di produzione industriale). La strada è ancora lunga ed in salita. Nel nostro settore estremamente eterogeneo ci sono ancora moltissime aziende in difficoltà che noi abbiamo il dovere di supportare. Non lasceremo indietro nessuno».

 

«Sulla base dei dati rilevati - ha dichiarato Stefano Franchi, Direttore Generale di Federmeccanica - come emerge dall’indagine periodica che Federmeccanica conduce presso un campione di imprese associate, la fase espansiva del Settore dovrebbe proseguire anche nella prima parte del 2017 in presenza di un portafoglio ordini in parziale miglioramento e di attese produttive positive anche per la componente estera della domanda rivolta al settore. Sicuramente il termometro per capire come sarà il 2017 della meccanica sono gli investimenti e da questo punto di vista un forte alleato lo abbiamo nel piano Industria 4.0, che prevede un iperammortamento del 250% in grado di far risparmiare sul costo di acquisto del bene. Il chiaro scuro comunque rimane purtroppo, visto che tante nostre aziende non saranno in grado di beneficiare di questi elementi positivi. Dovremo impegnarci sempre di più da un lato per rafforzare ulteriormente la dinamica espansiva e dall’altro per includervi tutte le imprese del settore” ».

In particolare, le attività Metallurgiche sono aumentate del 2,9%, i Prodotti in metallo del 2,4% e la produzione di Macchine e apparecchi meccanici (meccanica strumentale) del 2,5%. E’ proseguita, invece, a ritmi più sostenuti, l’attività relativa alla costruzione di Autoveicoli e rimorchi che ha messo a segno un +6,2% dopo il +27,8% dell’anno precedente.

Nel 2016, grazie al miglioramento registrato in corso d’anno, le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute dell’1,2% rispetto all’anno precedente e sono risultate pari a circa 203 miliardi di euro.

Un incremento più sostenuto delle importazioni (+3,2%) rispetto alle esportazioni ha determinato un contenimento dell’attivo dell’interscambio passato da circa 55 miliardi di euro del 2015 agli attuali 53 miliardi.

Con riferimento al fattore lavoro, nel 2016 si è registrata una moderata contrazione della forza lavoro occupata nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 addetti (-0,8% rispetto al 2015) e un moderato incremento dell’utilizzo dell’istituto di cassa integrazione guadagni (+1,8%) ma, le previsioni relative ai primi sei mesi del 2017, sono all’insegna di un parziale miglioramento.

«Difficile un aumento importante dell’occupazione con questi tassi di crescitaconclude Dal Poz -Niente sarà più come prima ne eravamo già consapevoli ma è possibile invertire la tendenza e tornare a parlare di sviluppo delle imprese e delle persone. Per questo è necessario portare avanti riforme strutturali che possano innescare nel Paese un circuito virtuoso tra aspettative, fiducia e performance. Il Rinnovamento contrattuale condiviso con tutte le sigle sindacale è sicuramente un importante primo passo in questa direzione. Tanto rimane ancora da fare e ognuno deve fare la propria parte. Noi ancora una volta siamo pronti a fare la nostra.»