Federmeccanica presenta la 146° Indagine Congiunturale

Primo trimestre del 2018: -0,4% sul IV trimestre 2017, ma +4,4% a/a.
Livelli inferiori del 22,7% rispetto alla fase pre-recessiva.
Ricorso alla Cig in diminuzione del 48,6% e difficoltà a reperire le figure professionali.

Roma, 5 giugno 2018 – Si è svolta a Roma, presso l’Hotel Nazionale, la presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 146ª edizione. Una presentazione che, ogni tre mesi a partire da oggi, vedrà  protagonisti anche i territori in un evento “corale”, per far conoscere il peso, l’andamento del settore e le iniziative delle sezioni metalmeccaniche - meccatroniche, consolidando così la consapevolezza del valore prodotto dalla nostra Industria e dei valori diffusi dalle Imprese.

I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico, presentati da Angelo Megaro, Direttore del Centro studi di Federmeccanica, vedono proseguire, nella prima parte dell’anno in corso, la fase espansiva dell’attività produttiva metalmeccanica, anche se si avvertono segnali di rallentamento diffusi all’intera area comunitaria.

Nel primo trimestre del 2018, sulla base dei dati destagionalizzati di fonte ISTAT, l’attività  produttiva metalmeccanica registra una flessione dello 0,4% rispetto al quarto trimestre del 2017 ma si evidenza, nel contempo, un progresso dei volumi realizzati pari al 4,4% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente.

Cresce l’attività relativa alla fabbricazione di Prodotti in metallo (+7,8%), quella di Macchine e apparecchi meccanici (+4,4%) e di altri mezzi di trasporto (+6,0%), in particolare navalmeccanica, aerospaziale e locomotive e materiale rotabile. Frena l’attività  produttiva relativa alla costruzione di Autoveicoli (+0,5%) e flette la produzione di Computer, elettronica e strumenti di precisione (-1,6%).

«Nonostante il consolidamento della fase espansiva - ha dichiarato Fabio Astori, Vice Presidente di Federmeccanica i livelli del primo trimestre sono sempre inferiori del 22,7% rispetto a quelli che si realizzavano nel periodo pre-recessivo (1°trimestre 2008). C’è tanto ancora da fare. Noi come al solito faremo la nostra parte con l’impegno che ci ha sempre contraddistinto. E’ però necessario un contributo di tutti a partire dalle Istituzioni. Il Governo è chiamato a interventi di politica industriale che incentivino la crescita e supportino le imprese ad essere competitive su scala internazionale. Oggi in tutta Italia le aziende metalmeccaniche sono unite ell’affermare la propria centralità per l’economia nazionale e locale. Un coordinamento che non deve mancare anche a livello istituzionale tra centro e periferia e tra il nostro Paese e l’Europa attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori, perché  solo insieme potremo riuscire a vincere le difficili sfide che abbiamo davanti.»